Riflessioni sull’essere leader e donna

Vi siete mai domandate cosa significa essere donne e leader, e per esserlo a quale modello vi siete ispirate?

Vi è mai capitato di vedere una donna decisa e sicura nel perseguire i suoi obiettivi e averla definita “donna con gli attributi”?

Siete mai caduti nell’equivoco che una donna femminile, garbata e rispettosa dell’opinione altrui potesse avere un ruolo subalterno anziché essere un dirigente?

In questo breve video spero di fornirvi delle pillole di riflessione per indagare insieme, senza preconcetti di genere, il ruolo di leader, al femminile.

Se è vero che i demeriti non conoscono genere, è anche vero il contrario, i meriti e un modo meritevole di lavorare ed essere capaci e professionali non dovrebbero avere uno stereotipo di genere, eppure secoli di leadership al maschile hanno creato un modello dominante di potere al quale solo negli ultimi decenni si sta sostituendo un’alternativa al femminile.

Parlare di quote rosa è riduttivo, perchè la partita delle capacità e della meritocrazia non può essere una mera questione di percentuale, e spesso nonostante le quote rosa si è alimentata un’ascesa al potere di donne che utilizzano più o meno consapevolmente ‘il modello maschile’ subendo la gratificazioni dei complimenti sopracitati ‘ha gli attributi’, frase che ancora per molte di noi è percepita come un complimento.

Eppure lo sapevate che persino l’infallibile metodo di addestramento strategico dei marine americani prende spunto dall’attitudine femminile e viene conosciuto come ‘leadership femminile? Io l’ho scoperto da poco, grazie ad un interessante video su YT di J.L. Marshall in cui spiega che per addestrarsi a raggiungere un obiettivo, che per i Marines è questione di vita o morte nel vero senso del termine, i Marines usano una strategia di addestramento basata su

1.TRASCENDENZA, ovvero perseguire il bene comune,

2.RECIPROCO AIUTO cioè saper contare sul team

3.CELEBRAZIONE e RICONOSCIMENTO del successo

Se vi dicessi che questo mix strategico ogni mamma lo mette in campo quotidianamente quando organizza la giornata pensando al benessere di ogni singolo membro della famiglia, e ancora quando coinvolge e motiva ogni membro della famiglia e infine celebra i successi scolastici dei figli o quelli lavorativi del marito, capireste perché si chiama LEADERSHIP FEMMINILE?

Quindi non basta essere una donna tosta per essere una leader e così come un uomo sensibile non ricoprirà necessariamente un ruolo minore in un’azienda.

Il mio invito è quello di smettere di ragionare per categorie, e guardare le cose da altri punti di vista, riuscire ad essere consapevoli delle nostre caratteristiche e armonizzarle al meglio per essere delle leader in ogni ambito della nostra vita.

Il mondo del lavoro sta subendo grandi cambiamenti e come i networker sanno bene, nei prossimi anni saranno premiati quei profili professionali in grado di gestire relazioni, esperienze, emozioni.

Perciò sapete cosa serve oggi per essere una leader?

– saper gestire la propria vulnerabilità

– riconoscere le criticità (ipergiudizio, ipercontrollo, mancanza di delega)

-saper migliorare

Questi semplici passi sono il piccolo grande percorso verso la gestione del nostro equilibrio che diventa equilibrio di gruppo e di lavoro; quello stesso equilibrio che ci permette di decidere nell’interesse del team, ascoltando la nostra visione e andando al raggiungimento degli obiettivi.

Auguro a tutte voi di essere leader consapevoli e autentiche col vostro modo di essere.

Buona leadership a tutte!